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È un erogatore di micro correnti che genera un segnale bioelettrico e induce un campo magnetico debole del tutto simile a quello generato dal corpo umano. Infatti ,come abbiamo visto, tutti i sistemi fisiologici e tutte le attività metaboliche lavorano e rispondono ad un range di frequenza magnetica ben noto e codificato dalla letteratura scientifica aventi come carrier delle microcorrenti di intensità di segnale nell’ordine di microampere.
Tali impulsi risultano quindi perfettamente coerenti ed efficaci nel ripristino delle attività biologiche interessate dal blocco funzionale. In situazioni Patologiche questi range risultano alterati; § sono più alti nelle situazioni di stato infiammatorio; § sono invece più basse nei processi di degenerativi. Allo scopo di normalizzare questi processi biologici, MicroLab eroga inoltre queste frequenze in modalità di Polarizzazione e Biorisonanza Cellulare. La Polarizzazione è la capacità di un campo magnetico di orientare le cariche elettriche delle cellule e delle molecole, permettendo di :
- Aumentare il metabolismo cellulare;
- Favorire la migrazione di ioni(nutrienti) e la conseguente metabolizzazione
- Rompere i cluster edematosi
- Orientare correttamente il materiale di ricostruzione tissutale(collagene,fibrille)
- consentire la veicolazione e l’assorbimento di principi attivi e farmaci
La Biorisonanza ha la proprietà di mettere in vibrazione per simpatia le strutture ipoattive o inattive e migliorarne l’efficienza energetica sia in condizione patologica che in quella non patologica(catalizzazione)
Lo strumento si avvale di appositi guanti trasduttori che consentono di gestire i segnali in microcorrente attraverso le tecniche di manipolazione più comuni o adottate dal Riabilitatore unendo così la terapia manuale e quella fisica in una progressione di efficacia che garantisce il buon esito dell’intervento terapeutico. Le terapie così somministrate risultano, in tal modo, gradevoli, immediatamente efficaci, facili da gestire e con notevoli caratteristiche di sicurezza per il paziente e il Terapista. MicroLab è inoltre programmato per eseguire le terapie in 3 modalità: Manuale, nella quale l’operatore gestisce direttamente con i guanti la terapia Automatica, fase in cui la macchina non necessita dell’intervento diretto Polarizzazione, in cui si gestiscono contemporaneamente sia la fase Manuale che quella Automatica Sono inoltre presenti ulteriori soluzioni di intervento che permettono di determinare le direzioni di campo bioelettrico a seconda delle necessità terapeutiche.
Il sistema permette di impostare ulteriori parametri e di subire upgrade una volta disponibili. Programmi terapeutici residenti:
- Trattamento Miofasciale
- Trattamento Tonotrofismo Muscolare
- Trattamento Linfodrenante
- Trattamento Angiogenesi
- Trattamento Biorisonanza
- Trattamento Viscerale
- Trattamento Vascolare
- Trattamento Ipotonia muscolare
- Trattamento Piaghe torpide
- Trattamento Condropatia rotulea
Micro Lab
Riferimento all’attività
del fisioterapista
Attualmente sono utilizzati elettromedicali che vantano soprattutto la possibilità di indurre modificazioni di
condizioni “Macro”,ovvero di ottenere risposte fisiologiche spesso esuberanti (aumento o diminuzione di
temperatura indotta, stimolazioni eccito motorie, produzione di onde pressorie ,ecc.) ed incoerenti con
quella che è l’attività del fisioterapista che è vero che sfrutta le azioni di tali energie sui tessuti ,ma deve poi
mediarle con la sua esperienza al fine di evitare indesiderati effetti secondari.
Si tratta allora di gestire interventi riabilitativi in condizioni non fisiologiche e tentare una serie di “inganni”
verso le strutture interessate anche e soprattutto per quel che riguarda la gestione del dolore.
Questo determina dei pericoli per quanto riguarda l’integrità del paziente e del percorso terapeutico ed il
rischio di prevalenza della componente sintomatologica (indubbiamente fondamentale) su quella funzionale.
COME FUNZIONA?
MicroLab dal punto di vista operativo
Tecnicamente è una elettroterapia ma a differenza della terapia convenzionale elettrica, che utilizza corrente dell’ordine dei milliampere (mA), MicroLab utilizza una corrente dell’ ordine dei microampere (μA) ,quindi nell’ordine di migliaia di volte inferiore. Tali micro correnti offrono vantaggi come la sicurezza, il comfort e soprattutto una serie di effetti fisiologici che sono efficacemente usati a scopi terapeutici. In effetti il dispositivo riproduce una serie di segnali bioelettrici che caratterizzano in natura le varie attività metaboliche a livello cellulare, della matrice interstiziale, del connettivo ,del muscolo e dell’apparato circolatorio venoso e linfatico. Attraverso queste azioni è in grado di ottenere effetti di biostimolazione cellulare (ripristino dell’interscambio cellula‐matrice),effetto di tonotrofismo muscolare (attraverso una maggiore perfusione del sangue),drenaggio linfatico superficiale e profondo e microangiogenesi,indispensabile negli interventi di ricostruzione del tessuto e wash‐out (calcificazioni ,lesioni tendinee e muscolari,patologie degenerative…).
Gestione del trattamento
Il device permette di regolare l’intensità di ciascun segnale caratteristico al fine di creare correttamente le condizioni di risposta funzionale: È preferibile iniziare il trattamento con un livello di energia basso poiché alle basse intensità è più marcata l’attività a favore del metabolismo cellulare(attivazione pompe ioniche,produzione ATP,ecc). Tale attività rappresenta lo starter indispensabile per una veloce risposta alle fasi seguenti del trattamento. Con il proseguo della terapia si possono aumentare i livelli di energia in modo da passare dall’intervento sul metabolismo cellulare a quello sui sistemi muscolare,venoso e linfatico,gestendo in questo modo sia la componente biochimica che quella biofisica. L’operatore si troverà a considerare le proprie mani e le proprie dita non solo come strumenti di massaggio,di pressione,di palpazione e valutazione, ma come veri e propri elettrodi o meglio “sonde” ideali per trasferire in maniera mirata ed estremamente efficace i segnali bioelettrici adatti a colloquiare con i sistemi biologici individuati. A questo punto appare evidente che l’operatore ha la possibilità di intervenire con un trattamento mirato ed estremamente flessibile ed accurato nella piena coerenza con le proprie conoscenze tecniche e metodologiche e nel rispetto delle condizioni del paziente. L’immediatezza dei risultati e il cambiamento sensibile delle condizioni dei tessuti trattati permettono una implementazione del metodo, una osservazione delle nuove possibilità terapeutiche e la scoperta delle proprie mani come uno strumento nuovo, straordinariamente efficace e ancora tutto da scoprire.
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MicroLab Fisiologia
È ormai dimostrato che la patogenesi delle malattie organiche sia attribuibile al «blocco dell’attività regolativa» della sostanza fondamentale, matrice extracellulare (ECM): in forma acuta, depolarizzata, iperattiva; in forma cronica, iperpolarizzata, inattiva. In entrambi i casi non esistono le condizioni per un ritorno alle normali funzioni.
Spesso lo stato di blocco funzionale si accompagna a sintomi nei quali il DOLORE è presente come principale manifestazione clinica.
L’ECM svolge la funzione di protezione dell’integrità termica, pressoria e volumetrica delle cellule per lo svolgimento di tutte le funzioni organiche. Il mantenimento della temperatura dell’acqua ai valori di omeostasi, indispensabile per l’operatività dell’unità ECM-Cellula, dipende dalla conservazione di equilibrio delle due fasi dell’acqua con differente struttura: fase liquida(sol), fase quasi cristallina(gel) .
Le fibrille di collagene si comportano come semiconduttori(quindi capaci di accumulare energia),come diodi capaci di differenziare la direzione della corrente secondo la disposizione relativa tra cellule e fibrille. Le fibrille afferenti conducono alle cellule l’energia elettromagnetica coerente dalla ECM;
le fibrille efferenti trasportano l’energia dalla cellula all’ECM.
Nella struttura della ECM si depositano le tossine; in essa avvengono pressoché simultaneamente milioni di reazioni chimiche, con scambio di elettroni, mutamenti di polarità, liberazione di energia nell’ambito di ambienti in continua trasformazione. L’ECM assume il carattere precipuo di filtro molecolare lungo le vie di transito tra capillari e cellule, e di dissipatore di energia. Il passaggio endocapillare dei nutrienti alla ECM, non si avvale soltanto dell’energia fisica bensì è regolato anche da differenze di potenziale create da tre fattori: 1) resistenza elettrica delle cellule endoteliali arteriose e venose 150-200 volte > a quella del plasma; 2) capacità elettroconduttrice del plasma (i vasi sanguigni sono assimilabili a cavi elettrici); 3) chiusura del circuito con passaggio del materiale nella ECM.
In un’area lesa si genera una differenza di carica elettrica comportandosi come una batteria biologica che attende di essere attivata.
Quindi il flusso bioelettrico intrinseco è costretto a passare per una via che opponga una minor resistenza, ovvero attraverso il flusso sanguigno.
Le correnti di energia bioelettrica, seguendo l’aumento del flusso sanguigno, vengono dirette verso l’area patologica. Questo «potenziale elettrico da lesione» può oscillare tra eccesso di valori polari positivi (infiammazione acuta) ed eccesso di valori polari negativi (degenerazione cronica) Becker ha dimostrato che la generazione di un segnale specifico, definito «corrente di lesione», provoca un altro segnale che avvia la ricostruzione.
Il segnale di lesione diminuisce gradualmente con il procedere del processo di ricostruzione, finché non si esaurisce quando questo è completo. Nella ECM si istaurano – così – aree di tessuto patologico e di tessuto sano con differente polarità che danno origine ad una differenza di potenziale elettrochimico e ad un passaggio di corrente tra punti aventi diversa resistenza elettrica, come se si fosse generata una vera e propria “batteria biologica”.
I campi elettromagnetici o magnetoelettrici si comportano e reagiscono secondo il principio di minima energia: forme ondulatorie con minimo dispendio energetico locale, con minima risposta locale ed amplificata a distanza. Ciò comporta la possibilità di innescare retroazioni mediante deboli stimoli elettrici ordinati.
Gli ioni dei tessuti biologici, si muovono in funzione della viscosità del fluido in cui le sostanze all’interno ed all’esterno delle cellule sono immerse (es. acqua). Nelle correnti dei tessuti biologici, gli ioni positivi e negativi sono mobili. Quando si applica un campo elettrico o magnetico si generano forze elettromotrici come differenze di potenziali e si induce una corrente elettrica.– È stato dimostrato che alcuni componenti organici (emoglobina, DNA, RNA) hanno proprietà semiconduttrici.
Le strutture molecolari della ECM-Cellula sono tanto regolari da consentire la «semiconduzione» e, quindi, di condurre facilmente gli ioni per lunghe distanze, in condizioni fisiologiche. L’insieme di reazioni elettrochimiche che avvengono nel tessuto hanno un effetto distruttivo sulle tossine in virtù di una corrente polarizzata applicata esternamente.
Pertanto la terapia con MET può, a ragione essere paragonata all’azione trofica ed energetica di un catalizzatore enzimatico in grado di «riavviare, potenziare, sostenere le numerose reazioni elettro-chimiche dei cicli retroattivi positivi e negativi che hanno luogo nel processo di guarigione».
– Tale terapia agisce in modo elettrochimico aspecifico su tutti i tessuti. La Legge di Arndt – Schulz (1) dice che le correnti di microamperaggio (μA) sono più efficaci di quelle di milliamperaggio (mA) nel potenziamento dei processi fisiologici ECM-Cellula. La stimolazione con μA è stata anche definita «biostimolazione» o «terapia bioelettrica» per la capacità di stimolare la crescita cellulare.
I tessuti lesionati presentano deficit di ATP. – La MET riattiva la circolazione delle informazioni capillare-cellula, rifornisce di ATP l’attività metabolica cellulare riequilibrando l’ingresso dei nutrienti nelle cellule lesionate e la fuoriuscita delle scorie tossiche. In uno studio con importanti implicazioni sull’elettroterapia con microcorrenti, Chang et Al. (12) ha esaminato gli effetti delle correnti elettriche di varia intensità su tre variabili essenziali per il processo terapeutico: 1) neosintesi di ATP; 2) sintesi proteica; 3) trasporto di membrana.
A 500 μA, la sintesi di ATP nella cute dei topi aumenta di il 500%, aumento definito “notevole” dagli Autori.
Tra i 1000 e i 5000 μA (1 a 5 milliAmpere), la generazione di ATP diminuisce bruscamente; a 5000 μA (5 milliAmpere) scende al di sotto del normale livello base.+++
Inizialmente il sito lesionato presenta una stasi vascolare molto maggiore del tessuto circostante. Si generano differenze di potenziale tra aree infiammate ricche di ioni positivi ed aree ricche di elettroni, acqua, proteoglicani della ECM ed edema circostante la lesione. L’elettricità endogena tende a fluire in direzione del percorso a minor resistenza, e – quindi – più ricco di acqua:
Bibliografia
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